Il prezzo di equilibrio

Il prezzo di equilibrio di un bene ( o servizio ) è il prezzo che consente di eguagliare la quantità domandata del bene con la quantità offerta.

Al prezzo di equilibrio i venditori vendono esattamente la quantità di prodotti che gli acquirenti vogliono acquistare. Al termine dello scambio non ci sono scorte invendute o clienti rimasti a mani vuote.

Cosa determina la domanda

La quantità domandata di un bene è correlata inversamente con il prezzo di vendita dello stesso.

la funzione di domanda

Quanto più alto è il prezzo di un bene, tanto meno i consumatori sono disposti ad acquistarne di più.

Esempio. Se il prezzo di un'automobile aumenta, meno consumatori sono disposti ad acquistare un'automobile nuova.

Cosa determina l'offerta

La quantità offerta di un bene economico è, invece, una funzione correlata positivamente con il prezzo di vendita.

la funzione di offerta

Quanto più alto è il prezzo di un bene, tanto più le imprese produttrici sono disposte a produrlo in maggiori quantità.

Esempio. Se il prezzo di un bene aumenta, le imprese aumentano la produzione del bene e/o altre imprese concorrenti entrano sul mercato per iniziare a produrre lo stesso bene.

Come si ottiene il prezzo di equilibrio

Per determinare il prezzo di mercato del bene economico è necessario considerare sia la domanda che l'offerta.

La domanda e l'offerta di un bene sono rappresentabili graficamente sul piano cartesiano.

Sull'asse orizzontale ( ascissa ) viene misurata la quantità offerta e domandata del bene, sull'asse verticale ( ordinate ) viene misurato il prezzo del bene o del servizio.

PREZZO DI EQUILIBRIO

Il punto di incontro tra la funzione di domanda D ( scheda di domanda o curva di domanda ) e la funzione di offerta S ( scheda di offerta o curva di offerta ) determina il prezzo di equilibrio del bene economico.

Al prezzo di equilibrio P* le imprese producono una quantità del bene ( Q* ) uguale a quella domandata dai consumatori.

In questa particolare situazione il prezzo di mercato è anche un prezzo di equilibrio ( P* ).

Perché si chiama prezzo di equilibrio? In corrispondenza del prezzo di equilibrio la domanda eguaglia l'offerta. Il venditore e l'acquirente non hanno più nessuno stimolo a cambiare le quandità vendute e acquistate. Pertanto, l'equilibrio è stabile.

Le forze di mercato e la dinamica del prezzo di equilibrio

Le forze di mercato tendono a spingere spontaneamente il prezzo di mercato verso una situazione di equilibrio ( P* ).

In condizioni di disequilibrio possono presentarsi due situazioni opposte:

  1. L'eccesso di offerta
  2. L'eccesso di domanda

In entrambi i casi il prezzo di mercato converge naturalmente verso il prezzo di equilibrio.

Eccesso di offerta

Quando il prezzo di un bene è alto ( PH ) si verifica sul mercato una situazione di eccesso di offerta ( ES ).

un esempio di eccesso di offerta

Nei magazzini delle imprese produttrici resta invenduta una parte delle unità prodotte.

In tale circostanza le imprese riducono il prezzo di vendita del bene per vendere tutte le scorte rimaste invendute.

La riduzione del prezzo di vendita ha due effetti:

  1. aumenta la domanda del bene da parte degli acquirenti ( +Δq' )
  2. riduce la produzione del bene da parte delle imprese ( -Δq" )

Questi due movimenti fanno convergere la quantità domandata e offerta verso il prezzo di equilibrio ( P* ).

Eccesso di domanda

Quando il prezzo è basso ( PL ) si verifica una situazione di eccesso di domanda ( ED ).

un esempio di eccesso di domanda

Le scorte di magazzino delle imprese produttrici si svuotano rapidamente, senza soddisfare completamente la domanda.

Quando le imprese si accorgono della situazione aumentano il prezzo di vendita ( P ) del bene per aumentare i ricavi economici ( PQ ).

L'aumento del prezzo del bene ha due effetti:

  1. riduce la domanda dei consumatori ( -Δq' )
  2. spinge le imprese ad aumentare la quantità prodotta del bene ( +Δq" ).

I due movimenti fanno convergere la quantità domandata e offerta verso il prezzo di equilibrio.




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